Simulazioni pregresse del sistema acquifero veneziano con un modello quasi tridimensionale agli elementi finiti

P. Teatini, G. Gambolati
Dept. Mathematical Methods and Models for Scientific Applications, University of Padova, Padova, Italy



INTRODUZIONE

Lo studio della subsidenza di Venezia ha messo in evidenza come il fenomeno sia il risultato superficiale dalla compattazione degli strati argillosi quaternari sottoconsolidati (aquitards), causata dall'esteso sfruttamento artesiano del sistema multiacquifero presente nel sottosuolo dell'area lagunare.
A seguito del prelievo di acqua, la pressione originaria del fluido diminuisce ed il conseguente aumento dello sforzo intergranulare effettivo produce uno stato di deformazione nella matrice porosa che si manifesta in superficie con un abbassamento del suolo. L'analisi dell'evoluzione delle pressioni di falda presenta quindi notevole importanza per una corretta valutazione del fenomeno della subsidenza.
A partire dagli anni '70, lo studio idrogeologico del sistema filtrante multiacquifero veneziano e la ricostruzione e l'analisi dell'abbattimento del potenziale idraulico in relazione all'evoluzione dello sfruttamento artesiano sono stati oggetto di approfondite ricerche: furono eseguiti sondaggi esplorativi a media ed alta profondita' per ricostruire l'idrogeologia del sottosuolo e fornire attraverso prove in situ ed analisi di laboratorio le caratteristiche idrologiche e fisico-meccaniche dei sedimenti (CNR, 1971; Carbognin et al., 1974; Gatto, 1974; Ricceri and Butterfield, 1974; Alberotanza and Serandrei-Barbero, 1974), fu ricostruita la storia passata degli sfruttamenti artesiani (Alberotanza et al., 1972; Serandrei-Barbero, 1972) e l'evoluzione delle pressioni di strato negli acquiferi interessati dai prelievi (Mozzi et al., 1975; Volpi et al., 1979; Gatto and Carbognin, 1981).
L'insieme dei dati raccolti e' stato utilizzato nel 1973-1974 per la taratura di un modello matematico agli elementi finiti per la simulazione della subsidenza del comprensorio veneziano. Sviluppato nella sua forma teorica originale da Gambolati and Freeze (1973), e' stato applicato per la ricostruzione (Gambolati et al., 1974) e la previsione (Gambolati et al., 1974; Carbognin et al., 1976) del fenomeno. Il modello, lineare (comportamento elastico della matrice porosa) e disaccoppiato (campo di flusso e campo di deformazione risolti separatamente), e' formato da due moduli (Gambolati and Freeze, 1973): il primo, a scala regionale, determina l'andamento del potenziale idraulico fornendo la relazione tra emungimenti e variazioni delle quote piezometriche; il secondo, utilizzando i risultati del modello idrologico come condizioni al contorno, calcola la subsidenza a scala locale, integrando con un metodo alle differenze finite l'equazione monodimensionale della consolidazione.
Il modello idrologico simula il comportamento del sistema multiacquifero veneziano in condizioni di simmetria assiale, integrando con il metodo degli elementi finiti l'equazione di flusso espressa in forma bidimensionale su un piano (r,z) verticale. Il dominio di integrazione ha forma rettangolare (20 km di lunghezza e 300 m di altezza) e prende in considerazione i sei acquiferi sfruttati nella zona compresa tra Mestre e Lido: la stratigrafia e' schematizzata mediante nove livelli orizzontali a spessore costante (cinque strati sabbiosi (un sesto acquifero sfruttato e' stato compreso nel quinto) intercalati da quattro argillosi) compresi tra uno strato superficiale ed una base impermeabile.
Un singolo punto di pompaggio e' posto in corrispondenza della zona industriale di Marghera (centro del sistema assial-simmetrico) ed e' considerato matematicamente equivalente agli oltre 50 pozzi che, fino al 1970, erano attivi nell'area di Porto Marghera. Il prelievo complessivo d'acqua e' suddiviso tra i cinque acquiferi in rapporto al numero di filtri che, nel 1970, raggiungevano ciascuno strato. Un secondo centro di pompaggio, di minore importanza rispetto a Marghera, e' posto nella zona del Tronchetto a Venezia; non sono presi in considerazione i prelievi eseguiti al Lido e nelle altre isole minori in quanto non influenzano la piezometria di Venezia (Gambolati et al., 1974). Il modello, calibrato sull'evoluzione piezometrica dal 1930 al 1970, e' stato usato in fase di previsione (Carbognin et al., 1976) e verificato a posteriori.
Benche' abbia fornito risultati di notevole importanza e validita', il modello del 1973 presenta, come gli stessi autori puntualizzano, il limite non trascurabile di richiedere condizioni iniziali, condizioni al contorno e configurazione geologica a simmetria assiale; soprattutto la necessita' di una schematizzazione geologica orizzontalmente omogenea presenta un notevole contrasto con l'assetto effettivo del sistema lagunare che presenta come caratteristica particolare la variabilita' degli spessori degli strati: gli strati sabbiosi diminuiscono la loro potenza da monte verso mare in quanto sono compresi tra livelli di materiale piu' fino il cui spessore aumenta verso mare (Gambolati et al., 1974).
Il superamento di questi limiti e' eseguito con la formulazione e l'implementazione di un nuovo modello idrologico che, pur basandosi ancora su un'analisi di tipo lineare e disaccoppiata, e' definito ''quasi tridimensionale'': la dimensionalita' del modello e' sostanzialmente tridimensionale ma il suo costo computazionale e' quello di un modello bidimensionale (Gambolati, 1984; Gambolati et al., 1986). Gia' applicato per la simulazione della subsidenza di Ravenna (Gambolati et al., 1991), il modello e' stato ampliato per realizzare la completa tridimensionalita' nella rappresentazione geometrica del sistema acquifero (Teatini and Gambolati, 1993): non solo e' stato eliminato il vincolo della simmetria assiale (il sistema puo' assumere una configurazione planimetrica completamente arbitraria), ma, anche verticalmente, possono essere simulati livelli con spessori e caratteristiche idrogeologiche (permeabilita', compressibilita',...) variabili spazialmente.
Il modello, implementato con un approccio integro-differenziale nel codice di calcolo MAINFL1, e' stato applicato al sistema acquifero lagunare veneziano. Il presente rapporto descrive il lavoro eseguito per la calibratura dello strumento di simulazione e riporta i risultati ottenuti nella ricostruzione matematica dell'evoluzione piezometrica pregressa del sistema filtrante veneziano.

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